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BORGONOVO C´è! E RISPONDE
"C´è chi ci dà dei venduti, dei gatekeeper... ma quali venduti!"
Il 16 giugno ho pubblicato sul sito ComeDonChisciotte.org e sul canale youtube noteStonate il video Borgonovo, ma dove ... sei? Liberazione di ostaggi con strage annessa. Tutto ok per LaVerità. Mi rivolgevo, quasi brutalmente, al vice-direttore del quotidiano affinché prendesse una posizione circa la trattazione del suo giornale sugli eventi a Gaza e dintorni. Era intenzione provocare una reazione da parte di una delle firme più autorevoli e apprezzabili della testata... e reazione c´è stata. Gli ho proposto di chiarire la sua posizione riguardo al tema in questione e ad altri spinosamente collegati.Ne è scaturito un dialogo intenso e franco. Ecco la sintesi della conversazione.
ASSANGE
Solo un accenno sulla liberazione di Assange.
Mah... sai, il caso è montato nel tempo fino a generare un grande pastrocchio da cui nessuno sapeva bene come uscirne. Alla fine si è deciso di mettere una pezza su una cosa indegna.
Ma anche il giornalismo risulta colpito.
A parte il sollievo per la fine delle sue sofferenze è comprensibile che gli stati legittimamente cerchino di tenere riservati alcuni dati, lo si è sempre fatto. Le rivelazioni di Wikileaks hanno prodotto l´emersione di una massa di informazioni senza filtri in cui c´era un po´ di tutto...
Una sorta di agenzia di diffusione dati...
Grazie a quell´agenzia ci siamo resi conto di cosa stava dietro ai conflitti, sul modo in cui sono stati condotti, insieme a tante trame politiche e geopolitiche... Assange ha violato le casseforti che custodivano questi segreti assurgendo a simbolo della libertà di informazione.
GAZA
E ha pagato. Io però ho qualche problema col tuo giornale, LaVerità si mostra impermeabile alla mattanza sistematica che si sta consumando in Palestina. Eppure da quelle parti accade qualcosa di tragico che troverà spazio nei futuri testi di storia. Tutto ok per voi redattori?
Impermeabile proprio non ci sto. E´ vero, il direttore non fa mistero di avere una posizione filo-israeliana, ma ciò non è di ostacolo a chi fra noi la pensa in modo diverso ed esprime la propria opinione. Personalmente sulla mattanza di cui parli ne ho scritto in piena libertà, così come abbiamo ospitato editoriali di Davide Piccardo e Giorgio Bianchi che hanno apertamente denunciato gli eccidi che si stanno compiendo.
UCRAINA
Ciononostante continuo a rilevare una sostanziale carenza su LaVerità. Anche riguardo alla questione ucraina Belpietro non entra mai nel merito delle cause del conflitto. La sua tesi semplificatoria è: Putin è un criminale dittatore ma, siccome è troppo potente, meglio andarci d´accordo. Anche qui, non si oscura gran parte del problema?
Ma quella del direttore è una legittima opinione, come molte altre divergenti sono state pubblicate dal giornale. Abbiamo dedicato ampio spazio alle analisi sulle cause che hanno spinto Putin a reagire. D´altra parte la Russia ha comunque invaso uno stato sovrano e questo è un fatto innegabile. Ci sono posizioni diverse al nostro interno sulla questione... Insisto: ognuno di noi giornalisti ha la possibilità di scrivere quello che pensa, senza censure di sorta. Sfido a trovare un´altra redazione altrettanto aperta al confronto.
C´è chi sostiene che lisciate il pelo al mondo del dissenso ma in realtà fate il gioco del mainstream.
Non se ne può più... c´è chi ci dà dei venduti, dei gatekeeper... ma quali venduti! Sulle politiche legate al covid ci siamo battuti e continuiamo a farlo, unici della carta stampata, denunciando abusi e nefandezze. Io mi sono personalmente esposto al fuoco incrociato nei dibattiti televisivi... Cosa dovremmo fare ancora? Certo, ogni giornalista ha le sue idee: il lettore, o l´ascoltatore, non può pretendere che collimino sempre con le sue. Si deve trovare l´accordo sui valori non cercare il pelo nell´uovo su ogni singola posizione.
CALO DEI LETTORI
Ma non puoi negare che con tale impostazione "manichea" di analisi geopolitica avete dilapidato parte del capitale di lettori che avevate conquistato negli anni precedenti. Vi siete alienati un bel po´ di simpatie.
Si è registrato un calo delle vendite, ma non così drastico come a certuni piace dipingere. Comunque il nostro compito è informare non dire al lettore quello che vuol sentirsi dire.
E poi ci sono sempre i contributi governativi venire in soccorso, no?
Quali contributi? Non prendiamo e non vogliamo un centesimo dallo stato!
INFORMAZIONE MINACCIATA
Questo vi fa onore. Ma all´orizzonte si profilano scenari preoccupanti. Tu, oltre a LaVerità, collabori con altre realtà di informazione... non addomesticata: Radio Radio e Byoblu. Un esiziale nemico di questi e altri avamposti di libertà è il Digital Services Act, ultima trovata europea per tappare definitivamente la bocca al giornalismo indipendente. La Von der Leyen dice che vuole vaccinarci contro la disinformazione... E quella fa paura perché è una donna di parola. Non è il caso che questi soggetti di fatto minacciati a morte, anziché procedere in ordine sparso, parlino di più tra loro, concordando linee di difesa comuni?
Guarda, fare il giornalista è un lavoro della madonna. Devi informarti e studiare di tutto per essere sempre preparato. E´ un mestiere non un hobby. Non spetta a noi pensare a federare le organizzazioni che fanno informazione. Certo, sarebbe bello si creasse una sorta di Fox del dissenso... Ma dove sono gli imprenditori? Dov´è la gente che si mobilita e ti sostiene? C´è un diffuso disinteresse nella popolazione, non si nota volontà di impegnarsi... La maggior parte delle persone se ne frega, anzi spesso si mostra tollerante rispetto alle imposizioni totalitarie. Non solo, ogni volta che ti dai da fare e prendi una posizione c´è sempre qualcuno che ci vede una losca manovra dietro. E così rischi di farci pure la figura del cretino.
GURU E PENSIERO CRITICO
Questa ignavia generalizzata è favorita dalla scarsità di pensiero critico. Qualche decina di anni fa se uno argomentava una tesi con: è così perché lo ha detto la televisione era preso definitivamente per il culo. Adesso appellarsi alle verità espresse dalle autorità è il mantra dell´intellettualità mediatica.
Il posto del pensiero critico lo hanno preso i guru, ti spiegano tutto loro e tu ti conformi e sei felice. Succede sia nel mondo del consenso che del dissenso. E poi c´è una divisione binaria nella popolazione, senza sfumature, tra chi si conforma e chi dissente. i due mondi non si parlano. Quello del dissenso, già minoritario, inoltre è spezzettato in tanti feudi in cui il solito guru afflitto da protagonismo la fa da padroncino.Ne scrivo sul mio libro.
Hai scritto un libro? Perché non lo hai detto subito?
Te lo dico adesso. Si intitola Malefìci e uscirà i primi di luglio.
GIORNALISTA SERVO VS GIORNALISTA SERIO
Questa è una notizia. Ma a proposito di guru, secondo te i tuoi colleghi del mainstream quando raccontano certe balle sono inconsapevoli o in malafede?
Ci sono colleghi che sanno fare bene il loro mestiere e ci credono in quello che fanno. Si possono condividere per certe posizioni che adottano e per altre no. Comunque non mi interessa ciò che sono loro mi interessa ciò che sono io.
Non ti sbilanci. Eppure pensa un po´: Molinari (il direttore di Repubblica n.d.r.) ha ricevuto un premio dal governo ucraino per la qualità di informazione. Si chiama giornalismo questo?
Cito Thomas Bernhard (scrittore e commediografo austriaco del secolo scorso n.d.r.): prendere un premio è come farsi cagare sulla testa.
Illuminante. Ma allora cosa fa un giornalista serio?
Rompe i coglioni. Agli altri e a se stesso.
Ne usciremo da quella che Veneziani definisce cappa?
Non so se ne usciremo ma dobbiamo provarci.
Come?
Combattendo.
francesco pisanu
CRIMINALI
Un salto di qualità nelle prodezze strategiche ucraine e dei loro miserabili complici
Borgonovo, ma dove ... sei?
Liberazione di ostaggi con strage annessa. Tutto ok per LaVerità.
Tirare dritto fregandosene di ogni evidenza
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Scottish COVID-19 Inquiry: sviluppi sconcertanti
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Censura sempre più invasiva
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Un comportamento contraddittorio che potrebbe far capo a una strategia.