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IL PD E IL PRIMATO NELLA CULTURA

Chi dice che la cultura sta solo a sinistra è un babbeo. Ma ancor più babbeo è chi non capisce che l´impegno nella cultura rappresenta una ragione di vita per il PD. Perchè il PD è un organismo politico stupefacentemente complesso, in cui confluiscono i più svariati ceti: dipendenti e imprenditori, insegnanti e intellettuali, lavoratori manuali e professionisti, artisti e ricercatori... Una gamma sociale composita che alla politica chiede innanzitutto una visione del mondo, una sintesi “colta” di obiettivi etici, valoriali, economici, sociali... Per svolgere bene il suo compito il PD deve recuperare, dalle radici, l´entusiasmo e l´orgoglio di essere “il partito della cultura". Un partito che non si parla addosso con le voci di sterili sapienti... perchè cultura non è sapienza ma “applicazione della sapienza”. Calvino, Berio, Moravia, Guttuso, Gaber, Strehler... non erano tristi accademici da sala conferenze, ma artisti e intellettuali che facevano la storia, sporcandosi le mani nella società, con l´ingenua ma gioiosa velleità di inciderla e trasformarla quella società.

Allora: vogliamo ritrovare un po´ di quella solare grinta per ricostruire la nostra cultura? Vogliamo attrezzarci di quel carburante propulsivo di idee che alimenti il pensiero creativo del Trentino, dell´Italia, dell´Europa? Non temiamo di essere troppo ambiziosi! Ma per innescare il processo è necessario produrre fatti. Le Primarie della Cultura, la scorsa estate, avevano posto sul tappeto importanti questioni di politica culturale: come migliorare l’intervento pubblico con meno soldi? Quali strumenti adottare per scambiare cultura fuori provincia, senza limitarsi a importarla? Con quali sensori rilevare le eccellenze e con quali motori aiutarle a circuitare? Come agevolare la crescita dal basso evitando di soffocare le spinte creative sotto la cappa dei conformismi istituzionali? Come semplificare gli inutili ostacoli burocratici e normativi che scoraggiano iniziative musicali e teatrali? Come incentivare l’intervento di sponsor nelle produzioni artistiche e divulgative? Come colmare il gap formativo che condanna la scuola italiana a essere la più ignorante in Europa per cultura musicale? ... L’agenda è sterminata.

E’ il momento che il PD esca allo scoperto, specialmente con i suoi giovani migliori: Ferrari, Zeni, Filippi, Robol... fate sentire la vostra voce! Lavorando bene si raccoglieranno presto i frutti. Si allargherà il numero di cittadini motivati a contribuire al dibattito e alla produzione culturale. E crescerà lo spirito propositivo di una rigenerata intellighenzia che andrà a rifornire di linfa la stessa politica. Perchè solo una cultura forte, con idee e progetti freschi, può salvare i partiti dalla sclerosi autoreferenziale di cui tanto soffrono oggi.

francesco pisanu - 01/02/14

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