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Il Muse e la quadratura del cerchio

Luca Zeni nell´intervento del 9 maggio ha spiegato la sua organica visione del mondo culturale, rispondendo a un nostro editoriale sui problemi del settore. Nel modello-Zeni c´è l´innovazione in campo scientifico e umanistico. C’è l’obbligo di investire in "politica della conoscenza". C´è lo stimolo a un dibattito tra amministratori-operatori-società (ottimo!). Adesso però, caro Luca, atterriamo.
Nel tuo intervento citi Richard Florida, il sociologo noto per aver indicato nella vitalità creativa socio-culturale il possibile motore dello sviluppo. So che è uno studioso apprezzato anche da Michele Lanzingher al punto che le sue teorie armano, diciamo così, le fondamenta ideali del Muse. Ma, si sa, i sociologi hanno la simpatica proprietà di dire tante cose, così ce n’è sempre uno buono per ogni occasione. E poi Florida ha il difetto di essere un po’ sbrigativo sulle questioni economiche. Proprio per questo vorrei allora spostare il faro sugli aspetti pratici di certe scelte culturali. Mi rivolgo anche al direttore del Muse, di cui conosco le doti combattive: un dibattito in cui ci sono Zeni e Lanzingher sarà tutto tranne che sonnolento.
Per alcuni (me incluso) il Muse rappresenta un’opportunità di crescita culturale per il Trentino, una chance per distinguersi quale polo di eccellenza nel panorama europeo, per formare, importare, esportare intelligenze. E può far lievitare la pasta più innovativa e creativa del nostro territorio.
Per altri (me incluso) il Muse rappresenta una creatura titanica concepita in un’età dell’oro, che è finita. Un gigante che, a spanne, assorbirà quasi metà del budget provinciale alle attività culturali. Siamo sicuri che, dato il momento critico che stiamo attraversando (e non si sa bene quando finirà), non ci riserverà qualche spiacevole effetto collaterale?

Visto che è di moda citare i sociologi, ne cito uno anch’io. Ralf Dahrendorf diceva che per far sopravvivere la nostra civiltà bisogna tentare di “far quadrare il cerchio” tra due forze antagoniste e teoricamente inconciliabili: la creazione di ricchezza e la coesione sociale. In altre parole, dobbiamo sforzarci di mettere d’accordo economia e cultura. E allora chiediamo a Zeni, Lanzingher e a tutti quegli amministratori e operatori ansiosi di cimentarsi nella geometria post-euclidea: quali teoremi per la quadratura del cerchio?

francesco pisanu - 21/05/13

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