EDITORIALI DAL 2010
Il conto del barbiere Ho assistito alla prova generale del Barbiere di Siviglia al teatro Sociale di Trento. Ne scaturisce una riflessione critica, mista di luci e ombre. Partiamo dalle ombre: una conduzione orchestrale poco preoccupata di ricercare il brio che la partitura ispira; un cast vocale non tutto all´altezza. Le luci: un´idea scenografica-virtuale decisamente ironica e divertente; una regia dinamica (forse fin troppo), ritmata e ricca di trovate sceniche, una Rosina invero sopra le righe per tecnica vocale e doti comunicative. Il bilancio complessivo esprime un dato positivo: l´allestimento funziona, stupisce, irradia valenza innovativa.
Ma la domanda è: e adesso? La produzione di un´opera così costa alcune centinaia di migliaia di euro, mica bruscolini. Le opere liriche appartengono alla nostra cultura, sono importanti, è giusto farle e va dato merito alla gestione del Centro Santa Chiara di essersi impegnata, con apprezzabili risultati, in questa non facile impresa artistica. Però non si può più pensare di produrre opere e bruciarle nel giro di due-tre rappresentazioni. Spettacoli complessi e costosi come questi vanno necessariamente co-prodotti e fatti circuitare: in Italia, in Europa... L´importanza della ricaduta economica di un progetto è un valore che qui in Trentino stenta a essere recepito nelle coscienze di chi gestisce la politica culturale: le cose belle vanno certamente fatte, ma senza perdere di vista logiche di risparmio (co-produzione) e di sviluppo (circuitazione). Se si annebbia la visione economica negli interventi culturali si rischia, nel prossimo futuro, di tarparsi le ali e di dover limitarsi nel realizzare tutte quelle espressioni dell´ingegno che richiedono un notevole impiego di risorse. La politica culturale dovrà sempre più fare i conti con un bilancio martoriato dalla crisi, tutt´altro che terminata.
Dette da un uomo di cultura certe cose possono stridere come inopportune e materialistiche, condizionate da un pensiero di cinico marketing. In realtà sono frutto dell´intenso desiderio che gli eventi culturali di eccellenza possano continuare a costituire un´offerta costante tra le proposte artistiche della nostra Provincia. Proprio per questo è necessario rimodularne il management. L´avvio su questo rinnovato percorso virtuoso dovrà senz´altro costituire uno dei passi prioritari del prossimo assessore alla Cultura. francesco pisanu - 20/10/13
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