EDITORIALI DAL 2010
LA CULTURA CHE SALVA LA VITA Ieri sera al teatro san Marco è stata la festa della cultura. In una sorta di meeting-show - su un tappeto di note musicali, parole e idee – hanno sfilato i prodotti dell’ingegno di artisti, attori e musicisti, ma anche imprenditori hi-tech, ingegneri, geologi, artigiani... E’ questo il concetto di cultura che intendiamo noi: esplosione - trasmissione – applicazione della creatività espressa in ogni attività umana. Perciò la sua connessione con l’economia è profondissima. Anzi potremmo dire che la stessa economia non è che l’aspetto mercantile del fare cultura. Una società intelligente e colta sa utilizzare gli strumenti che servono allo sviluppo, verso un progresso positivo e sostenibile. Ma la cultura, e ciò costituisce la tesi di fondo della serata, è in fondo il salvavita della società. Una società colta - che pensa, comunica e fa - è vitale. E’ come l’acqua di un torrente che, scorrendo impetuosa tra sassi e rapide, si ossigena e resta pulita. Quando l’acqua ristagna, come nei fossi, ecco che perde la sua limpidezza, così come la società si ottunde, si ammala. E allora proliferano – magari e specialmente tra i giovani - fatalismo, disimpegno, abbandono a facili quanto pericolose gratificazioni, comportamenti borderline, devianze...
Il movimento Cultura Società Economia, che rappresento in queste elezioni nella lista del PD, ha posto, con consapevolezza intellettuale, al centro del suo programma la cultura. Si è trattato di un’impostazione innovativa, che ha scosso dal torpore buona parte della politica, scatenando un effetto virale. Oggi, sulla nostra onda, la cultura è divenuta un tema assai di moda sulla bocca dei politici. Il mio movimento può andarne fiero. Tuttavia mi pare che molti che parlano di cultura ne abbiano una visione un po’ datata, quale si trattasse di un’espressione della società limitata al solo campo artistico. Invece la cultura è molto di più: è trasmissione e azione del pensiero creativo sul territorio. Il che coinvolge tutte le attività produttive e formative. E’ cultura il progetto di una casa, fanno cultura un’impresa hi-tech e un artigiano che rivitalizza la tradizione di antichi mestieri... Questa concezione implica apertura mentale, visione ampia dei problemi, consapevolezza che le cause dei fenomeni sociali e economici sono "culturalmente" interconnesse. E la cultura è il solo strumento di cui disponiamo per cogliere la complessità della realtà e quindi elaborare, inventare soluzioni. In questa impostazione di pensiero sta l’originalità della proposta politica del mio movimento. Una proposta resa più ricca e assertiva dall’interlacciamento con l’anima e i programmi del PD. Nel progetto politico di CSE c’è la spinta ad allontanarsi dall´aria fritta proposta da un certo panorama politico-intellettuale desolante, senza fantasia, senza guizzi espressivi, composto spesso da improvvisati e dissincronizzati cantori di arti che manco conoscono.
francesco pisanu - 25/10/13
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