EDITORIALI DAL 2010
La frittata delle elezioni politiche 2013 L´Italia è come una nave da guerra che in barba alle leggi fisiche riesce a tirarsi cannonate. Lo scenario che si è creato è già stato oggetto di mille analisi. Ma in fondo c´è gran poco da analizzare. Tenuto conto che il flop di Monti rende il suo partito sostanzialmente ininfluente, si prefigurano 3 ipotesi.
- Caso 1. Si accordano PD e M5S. Un accordo "su singoli progetti", ovviamente, perchè nessuno dei due, specialmente Grillo, accetterebbe un compromesso "ideologico". Ipotesi difficoltosa anche per l´incompatibilità caratteriale dei leader. Risultati: estrema macchinosità nel trovare punti di incontro, continui inciampi tra istanze utopistiche e necessità reali, credibilità internazionale... da brivido. - Caso 2. Governone-ammucchiata PD-PDL (magari anche con Monti, alè...). Ipotesi forse più probabile della precedente anche se triste. Risultati: più o meno una prosecuzione del governo attuale (per contenuti e asperità) ma con minori garanzie sull´incolumità del timoniere. - Caso 3. Si ritorna a votare. Risultati: ci teniamo proprio ad assomigliare alla Grecia (anche se non è più quella di Pericle).
Le prospettive paiono indubbiamente radiose. La domanda ora sorge spontanea: si poteva evitare ‘sta frittata? Coi “se” non si fa la storia, ma qualche "se" in politica serve pure. Quello che fino a ieri era numericamente il primo partito, il PD, si era trovato in mano solo pochi mesi fa un asso di briscola: lo avesse giocato in queste elezioni avrebbe stravinto. Renzi può dare l’orticaria a qualcuno ma sarebbe stato l´uomo in grado di disinnescare Berlusconi e rendere serenamente inutile Monti. E probabilmente con la sua giovane età, unita a un certo istrionismo, avrebbe avuto qualche numero per contenere la dirompenza del fenomeno Grillo.
Ma il PD si è più preoccupato di lisciare il pelo a chi a sinistra ci sta già piuttosto che impegnarsi a conquistare nuovi elettori. Assicurarsi il 3% di Vendola è costato la rinuncia ad attingere a piene mani dall´immenso elettorato deluso di centro, che così o è ritornato a votare Berlusconi, magari turandosi il naso, o non ha votato proprio. Gli allenatori quando falliscono vanno a casa. Nel caso del PD è tutto il vetusto apparato dirigenziale ad aver fallito. Staremo a vedere se si schioderà qualcuno (campa cavallo!). Intanto l’Italia continua a tirarsi cannonate addosso. Quanto resisterà lo scafo? francesco pisanu - 26/03/13
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